“Lavoriamo da circa un anno e mezzo e sapere che la prossima settimana ne discuteremo in aula, è la fine di un percorso. Mercoledì 18 ci sarà la discussione generale in aula e la votazione il 24 settembre, non posso che esserne felice.
È stato un percorso difficile, tortuoso e che è volano di una nuova lotta alle droghe. Ma non è tutto rose e fiori, considerato che la minaccia principale sono le somme da stanziare. Il milione di euro messo nel capitolo fa ridere e non serve. È bello sentire Schifani parlare con l’arcivescovo Lorefice e dirgli che lui ci tiene a questa legge ma poi non ci mette le risorse, rendendola di fatto una legge farlocca.
Io credo che i ragazzi dipendenti dal crack e dalle droghe meritino di essere al centro del programma del presidente, perché se così non fosse vuol dire che stiamo costruendo una Sicilia dove non c’è spazio per il futuro. Oggi a fare uso di sostanze stupefacenti sono i più giovani, i giovanissimi quei ragazzi che tratti in quel mondo, spesso con l’inganno e per ingenuità, si ritrovano dentro un vortice che li rende assenti dal mondo.
È arrivato il momento che il nostro governatore abbai il coraggio di salvare il futuro della nostra terra dal cancro della droga”.
A dirlo il vicepresidente della commissione Antimafia all’Ars, Ismaele La Vardera che è anche prima firmatario del disegno di legge contro il crack.