L’INGV, OsservatorioEtneo segnala che è in atto un nuovo trabocco lavico, alimentato da una leggera attività di spattering nell’area del cratere Nord dello Stromboli.
Sul fronte sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico rimane su livelli molto elevati, con una graduale tendenza all’aumento. Non si rilevano cambiamenti significativi nel tasso di occorrenza degli explosion-quakes.
Per quanto riguarda le deformazioni del suolo, le stazioni di monitoraggio GNSS e clinometrico non registrano variazioni rilevanti.
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Lo Stromboli, situato nell’arcipelago delle Eolie, è uno dei vulcani più attivi al mondo, con un’attività eruttiva continua che dura da oltre 2.000 anni. Il suo comportamento è unico e ha dato il nome a un tipo specifico di eruzione, l’attività stromboliana. Questa si caratterizza per esplosioni moderate ma frequenti, che lanciano lapilli e lava incandescente fino a centinaia di metri in aria, creando uno spettacolo naturale visibile anche a grande distanza, motivo per cui è chiamato il “faro del Mediterraneo”.
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Un altro aspetto che rende lo Stromboli particolarmente interessante è la presenza della sciara del fuoco, un ripido pendio vulcanico su cui scorre la lava, che a volte può collassare causando frane e, in rari casi, piccoli tsunami. Le reti di monitoraggio GNSS e clinometriche, fondamentali per rilevare deformazioni del terreno, non segnalano al momento variazioni significative, ma il monitoraggio costante rimane essenziale per prevenire eventuali rischi.



